Sanità
In Sanità dal 2030 raggiungeranno la pensione 240 mila addetti, oltre un terzo del totale ad oggi. Anche per questo serve un piano straordinario di assunzioni stabili nella Pubblica Amministrazione.
18.000
lavoratori in menoin dieci anni
49,8
anni l’età media di lavoratricie lavoratori
14/20
Regioni italiane con meno dipendenti rispetto al 2011
Occupazione
Retribuzione
Formazione
Formazione
Nel 2020 non si arriva a 1 giornata di formazione l’anno per dipendente.
Il confronto con il 2019 spiega la formazione professionale sia stata particolarmente colpita dall’emergenza pandemica, molto più che per altri comparti. La media delle giornate di formazione per infermiere e infermieri passa da 1,2 giornate l’anno a 0,4 a dipendente.
In media la Dirigenza medica svolge quasi il triplo della formazione rispetto al personale delle professioni sanitarie.
In sanità si osserva che gli uomini svolgono mediamente più attività di formazione (0,71 uomini contro 0,53 donne). Questo per via della forte presenza di donne tra il personale di ruolo infermieristico, che come abbiamo visto partecipa meno ad attività formative. La somma di questi due effetti produce un dato particolarmente negativo per le infermiere e gli infermieri, che tra i profili professionali selezionati all’interno di questa analisi risultano aver svolto meno formazione tra tutti nella Pubblica Amministrazione.
media giornate formazione l'anno
0,58
numero medio di giornate formative per lavoratore in Sanità
Retribuzione
L’analisi delle retribuzioni medie del personale del comparto e della dirigenza risente ancora una volta del blocco della contrattazione nel periodo 2010/2015.
Gli incrementi della retribuzione media del comparto e dell’area dirigenza corrispondono a un +9,7% negli ultimi dieci anni e ad un +6,6% per il personale non dirigente, di cui la maggior parte si è verificata con il rinnovo del 2016-2018 ottenuto grazie al lavoro e alla lotta del sindacato, oltre che all’incidenza maggiore degli straordinari e alle premialità Covid erogate nel 2020.
In ogni caso il dato complessivo registra un andamento di molto inferiore all’aumento del costo della vita registrato nel medesimo periodo (tasso di inflazione +13% con retribuzione media +6,6% del personale non dirigente). Prendendo a riferimento gli anni 2010-2015 relativi al blocco della contrattazione e gli anni 2016-2021 con i rinnovi contrattuali in essere, è evidente che l’effetto dell’azione sindacale è stato determinate: nel primo periodo le retribuzioni medie sono indietro di circa 7 punti percentuali sull’inflazione, nel 2020 il distacco finale è del 4% (segnando un recupero positivo di 3 punti percentuali nel periodo) senza tenere in considerazione a pieno gli effetti dei rinnovi 19-21 che vedranno nel 2022 la loro completa attuazione.
Retribuzione media annua lavoratori sanità
I valori (in €) comprendono lo stipendio, la retribuzione di anzianità, la tredicesima mensilità, l’indennità integrativa speciale, le indennità fisse, il compenso per lavoro straordinario, la remunerazione della produttività ed altre competenze accessorie.
Cosa abbiamo ottenuto con il rinnovo del contratto 19-21
Rispetto agli stanziamenti previsti dalle leggi di bilancio dei trienni nei quali siamo riusciti a rinnovare i contratti 16/18 e 19/21, le risorse di partenza prevista dai vari governi era di molto inferiore al valore riconquistato grazie alle nostre mobilitazioni e che hanno consentito un’accelerazione della crescita salariale.
Oggi stipendi tabellari delle nuove Aree per 12 mensilità per la Sanità:
- Area dei PROFESSIONISTI DELLA SALUTE e dei FUNZIONARI: € 23.298,93
- Area degli ASSISTENTI: € 21.437,79
- Area degli OPERATORI: € 20.105,34
- Area del PERSONALE DI SUPPORTO: € 19.039,05
+6,6%
aumento stipendio medio del personale non dirigente dal 2011
Occupazione
La diminuzione del personale in Sanità rispetto al 2011 è pari al 2,6%. Sono 18 mila lavoratrici e lavoratori in meno rispetto a dieci anni fa.
Questo nonostante solo nel 2020 il totale degli occupati in sanità sia aumentato del 2,3% rispetto all’anno precedente in larga parte determinato dalle misure straordinarie COVID. Il dato, quindi, In resta ancora fortemente negativo se rapportato con quello del 2011.
Occupati sanità 2011-2020
L’andamento del 2021 sembra confermare questo quadro negativo, dopo il picco occupazionale dell’emergenza pandemica.
La crescita dei contratti a tempo indeterminato torna ad essere inferiore all’1%, mentre aumenta il ricorso ai contratti di lavoro precario a tempo determinato che sono il 26,56% in più rispetto a dieci anni fa.
Contratti a tempo determinato sanità 2011-2020
La precarietà continua a rappresentare l’esperienza quotidiana di una consistente parte del personale impiegato dal Servizio Sanitario Nazionale e l’andamento registrato negli ultimi anni non ci fa ben sperare.
È necessario invertire la tendenza, tornare a dare centralità al personale e alla valorizzazione delle tante competenze procedendo rapidamente alla stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari.
Senza una ridefinizione dei fabbisogni di personale, con conseguente e definitivo superamento dei tetti di spesa, sarà complicato dare una risposta ai cittadini che continueranno a vedere un impoverimento del servizio pubblico.
Età media lavoratrici e lavoratori Sanità
L’età media dei lavoratori della sanità nel 2001 era di 43,5 anni, nel 2020 addirittura di 49,8